Quando lo storytelling si intreccia tra diverse forme d’arte
A cura di Luca De Nardo
Anche in questa puntata rimaniamo - si fa per dire - in territorio italiano dopo il caso “Chi mi ama mi segua” uscito sull’ultimo numero Speciale di Natale.
Tutto ha inizio quando, ritrovandomi ad ascoltare un brano di Lucio Battisti tratto dall’album “Una donna per amico”, mi tornò in mente la copertina dell’omonimo Album. Eh si, perché un tempo gli Album avevano dei contenitori all’interno dei quali si trovavano dischi di plastica.
Sarcasmo a parte, concedetemi una digressione sul significato di un Album Discografico. Non è fuori tema, anzi, perfettamente collegato con il concetto di Storytelling di cui si fa un gran parlare nel mondo della fotografia (di cui sono state dette e si dicono immense castronerie .ndr).
Un Album Discografico (Concept Album) è una raccolta in cui tutte le canzoni contribuiscono a dare un significato nel loro insieme, spesso ruotando attorno a un unico tema o sviluppando una storia che può essere strumentale, compositiva o lirica. Cosa, che non sempre accade nella fotografia.
Diverse sono le teorie della nascita del Concept Album: alcuni lo attribuiscono a Frank Sinatra nel 1946, altri ai Beatles con “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (1967) oppure (un caso tutto italiano) a “Diario di una sedicenne”, inciso da Donatella Moretti nel 1964.
Fatta questa digressione storica, è importante sottolineare come per un artista sia fondamentale la necessità di dare un senso ed un tema centrale ad una raccolta di opere, sia che si parli di musica o di altra forma espressiva. Questo principio è quindi valido anche quando parliamo di fotografia, sia che si parli di un set fotografico intero, sia che si parli di una raccolta, di un libro o di una mostra espositiva.
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