A cura di Monica Camozzi
Fotografie di Luca De Nardo
Patrick Mongis è un imprenditore, ha una famiglia splendida e una vita di cui ha cambiato le coordinate. O meglio, ne ha messe di nuove, a 57 anni. Ci dimostra che siamo quello che sentiamo, che i numeri sono solo numeri e che a determinare il corso degli eventi è la nostra convinzione.
Quando hai capito che posare davanti all’obbiettivo era la tua storia?
La mia carriera di modello è iniziata all’età di 57 anni, esattamente 16 mesi fa. A parte l’esposizione mediatica legata al mio lavoro di sportiva di alto livello, non ci sono foto se non quelle di famiglia con brevi filmati.
Dopo una vita professionale intensa come atleta di rugby di alto livello, fisioterapista e imprenditore, oggi sono a capo di un gruppo familiare che ho creato 25 anni fa e che oggi conta 170 dipendenti e un fatturato di 7 milioni di euro.
Poi, a 57 anni, dopo aver affidato a mio figlio la guida del gruppo, ho sentito il bisogno di cambiare completamente mondo.
Attratto dalla moda e dalle arti fin dalla più tenera età, ho deciso di dedicarmi alla carriera di modello.
Cosa pensi quando guardi una tua foto?
Quando vedo una mia foto, riguardo gli album fotografici della mia fanciullezza (foto allegate) pieni dell’innocenza e della spontaneità dell’infanzia, e mi rendo conto che anche oggi mi sento a mio agio davanti al fotografo; sono rilassato, sincero e spontaneo.
Durante gli scatti ho la sensazione che il tempo si fermi…
Nelle donne l’anelito alla perfezione fisica sembra essere molto più potente: secondo te perché?
Socialmente, e ancora oggi anche se le cose stanno cambiando, nella mia educazione gli uomini erano caratterizzati dalla loro virilità, non erano abituati a prendersi cura del proprio corpo e quindi si mostravano nella loro essenza allo stato grezzo, senza artifici. Per migliaia di anni le donne sono state il simbolo dell’eleganza, dovevano mostrarsi il più possibile belle e perfette.
Anche i media femminili giocano un ruolo in questa corsa alla perfezione fisica, a volte troppo per i miei gusti.
Preferisco un po’ più di naturalezza, autenticità.
Fascino, bellezza, personalità: a cosa rinunceresti?
Rinuncerei alla bellezza, che per me non è l’essenza della vita, non è necessaria per essere felici. Inoltre, è del tutto relativa. Secondo me, la personalità è ciò che caratterizza una persona, un uomo o una donna. Il fascino trovo sia essenziale nelle relazioni tra esseri umani: attira la curiosità, lo sguardo.
A mio avviso è importante avere la capacità di catturare, di deviare lo sguardo dell’altro chiunque esso sia (uomo o donna).
Cosa ti piace in una donna e cosa consideri irresistibile?
In una donna mi piace il carisma, ciò che emana, il suo aspetto, il suo look. Cio’ che trovo irresistibile è la combinazione di tutte queste qualità.
Che progetti hai e quali sogni vorresti tirare fuori dal cassetto?
Dal punto di vista professionale, vorrei continuare questa attività di modello senior e, perché no, a recitare (sto frequentando corsi di teatro e recitazione). Una settimana fa ho eseguito il primo pezzo davanti a un centinaio di spettatori. Mi piacerebbe lavorare e posare per grandi marchi, interpretare ruoli piccoli o anche più grandi nei film. Vorrei inoltre creare un’associazione per aiutare gli anziani a realizzare i loro sogni e le loro ultime volontà. A livello personale invece vorrei viaggiare e godermi la vita con mia moglie, occuparmi dei miei 6 nipoti (ho 3 figli). Un altro mio progetto è terminare il Cammino di Santiago di Compostela iniziato 2 anni fa.
Sogno di scalare il Kilimangiaro e di trascorrere 15 giorni su un’isola paradisiaca con tutti i membri della mia famiglia.
Una citazione che significa molto per me e che applico quotidianamente è la seguente:
fai della tua vita un sogno e dei tuoi sogni una realtà.