Lo scatto di Mario De Biasi: un’immagine che ha fatto la storia
A cura di Anna Smith
Quaranta uomini con gli occhi puntati su una ragazza sinuosa, che incanta il centro di Milano negli anni ’50: questo è il potente scenario catturato da Mario De Biasi nella sua celebre fotografia “Gli italiani si voltano.” Una scena che, se scattata oggi, susciterebbe polemiche, ma che all’epoca ha immortalato l’anima di un’epoca in via di trasformazione.
La foto, diventata poi iconica, è stata esposta al museo Guggenheim di New York come simbolo della mostra “The Italian Metamorphosis 1943-1968” curata da Germano Celant. De Biasi, un fotografo di spicco per la rivista Epoca, ha immortalato non solo volti celebri come Marlene Dietrich e Sophia Loren, ma anche momenti cruciali come la rivolta d’Ungheria nel 1956.
Moira Orfei, la giovane trapezista acrobata che cammina con fierezza attraverso la Galleria Vittorio Emanuele, incarna la bellezza dell’epoca.
Il fotografo gioca con maestria con il cliché dell’occhiata torbida del maschio italiano, usando una composizione ricca di curve. La ruota della bicicletta, i paraurti dello scooter, le teste degli uomini – ogni elemento contribuisce a dipingere un quadro sociale. L’insegna Zucca, dalle curve sinuose, aggiunge una nota di umorismo britannico.
Il cliché de “Gli italiani si voltano” aveva già affascinato il regista Alberto Lattuada, che ne aveva fatto un episodio nel film-inchiesta “L’amore in città.” Lattuada, esperto nella rappresentazione di sguardi maschili e bellezza femminile, ha contribuito a plasmare l’immaginario collettivo di quell’epoca.
Se oggi certi sguardi maschili potrebbero sollevare critiche, le donne di quel tempo, come Moira Orfei, affrontavano la scena con un’aria di lungimirante indipendenza. La fotografia di De Biasi e l’episodio di Lattuada diventano, così, testimonianze preziose di un’epoca che ha plasmato l’Italia del dopoguerra.