Venezia 80: il Festival del Cinema tra trionfi artistici e riflessioni sociali
A cura di Monica Camozzi
La Felicità è certa, per Micaela Ramazzotti, che ha fatto la doppietta come regista esordiente e come attrice, conquistandosi il premio degli Spettatori –Armani beauty, all’80sima mostra internazionale di Arte cinematografica a Venezia. Radiosa, nel suo abito bianco firmato Stella Mc Cartney, raccoglie consensi con il suo dramma familiare (nonostante il titolo, Felicità, appunto) insieme a Max Tortora, Anna Galiena, Sergio Rubini e Matteo Olivetti. Woody Allen il dramma lo ha passato davvero anni fa, quando la moglie Mia Farrow scoprì la relazione del regista con la figlia Soon Yi Previn, adottata in Corea del Sud: da quel vaso di Pandora affiorarono le accuse di molestie sessuali che hanno portato ancora a capannelli a latere del red carpet. Allen, arrivato in Laguna per presentare Coup de Chance, si sarebbe sentito dire di tutto, compreso “abbasso il patriarcato”, sull’onda di un Barbie mood ancora vigente.
Felicità anche per Pierfrancesco Favino, arrivato con la moglie e collega Anna Ferzetti: la sua interpretazione in Comandante, diretto da Edoardo de Angelis, dà anima alla storia vera di Salvatore Todaro, il cui nome fu profetico: l’uomo salvò alcuni nemici caduti in mare e per fare questo rischiò la propria e quella dell’equipaggio.
Venezia a questa edizione ha portato meno sfarzo e più cuore: forse meno bellezze sul tappeto rosso (seppur le presenti fossero divine) ma più temi intimisti, sociali, antropologici. Non a caso ad Alberto Barbera, direttore della rassegna, va dato il merito di aver introdotto a Venezia il documentario d’autore. La sua impronta si è sentita, nella qualità dei titoli in rassegna, anche di quelli fuori concorso.
Come la commedia maliconica di Stephane Brizé, Hors-saison, con Alba Rohrwacher e Guillaume Canet, che narra l’incontro nostalgico di due vecchi amanti in una cittadina sul mare, nel contesto di un grande hotel termale.
Anche l’impronta data da Sofia Coppola alla storia fra Elvis Presley e sua moglie Priscilla è profonda. L’amabile Cailee Spaeny, che interpreta la moglie del grande performer, si è aggiudicata la Coppa Volpi proprio per la capacità di interpretare il dramma della giovane donna invaghita di una star dal doppio temperamento, capace di violenza psicologica e soprusi, in tandem con Jacob Elordi (altra star che promette di far impazzire il pubblico femminile, seppur contestata per aver ruminato chewing gum al suo arrivo al Lido).
Sabrina Impacciatore è la nostra Felicità in rosso, insieme a una sgargiante Alba Parietti che ha ritirato il premio alla carriera all’hotel Ausonia Hugaria, al Lido di Venezia, durante la serata di gala del 7 settembre. L’esuberante attrice sarà infatti la madrina della mostra nella finzione cinematografica Call my agent Italia, la serie Sky Original che è un remake del cult Dix pour cent e che tornerà su Sky nel 2024.
Quest’anno in giuria Barbera ha messo registi e registe: fra loro spiccava Alice Diop, con i suoi look bianchi avvalorati da acconciature e gioielli massimalisti.
Caterina Murino ha confermato il suo appeal, nonché la sua debolezza per gli abiti neri nonostante i coup de thêatre in blu cina e rosso lacca: l’ abbiamo omaggiata con il long dress impreziosito da balze in chiffon e dal quattro zampe amabilmente avvinghiato a lei.
Bar Refaeli ha incantato tutti sul red carpet del film Origin, con una parvenza da sirena, onde fra i capelli, strascico e maxi scollatura.
Bella Thorne ha la chioma wannahave rosso rame più ambita del cosmo: anche quando scende in denim shorts e maglietta bianca con pendente a croce. Felicità è anche prendere fiato nella corsa alla perfezione che Venezia impone.